giovedì 18 gennaio 2018

Sharknado 5: La Terra è sotto attacco (2017) | Recensione

Sharknado 5: La Terra è sotto attacco
Voto Imdb: 4,2
Titolo Originale:Sharknado 5: Global Swarming
Anno:2017
Genere:Fantascienza, Catastrofico, Azione
Nazione:Stati Uniti
Regista:Anthony C. Ferrante
Cast:Ian Ziering, Tara Reid, Cassie Scerbo, Olivia Newton-John, Masiela Lusha, Billy Barratt

Ecco gli amchetti squaletti
Immancabile come Una Poltrona per due alla vigilia di Natale su Italia 1, la serie di film sugli Sharknado infesta i palinsesti del canale americano SyFy nel periodo estivo di luglio/agosto. Anche il 2017 ha avuto nel suo carniere il nuovo episodio e, come promesso, stavolta il problema è diventato MONDIALE.

Doveroso recap che faccio ad ogni recensione della serie

Rinfrescatevi la memoria leggendo le recensioni dei film precedenti:
In giro per Buckingham Palace
Un po' di spirito british non guasta...
Il quinto della serie (sottotitolo: Global Swarming, gioco di parole tra global warming e swarming / sciame, reso nel titolo italiano con "La Terra è sotto attacco") ha già un inizio al fulmicotone: scritte in sovrimpressione con font e colori di Indiana Jones e Nova (Cassie Scerbo) subito in azione. La ragazza (che abbiamo visto nel finale del quarto episodio a "cavallo" della Torre Eiffel) ha scoperto una caverna misteriosa e quando vede che fra le incisioni rupestri ci sono degli squali, capisce di aver bisogno dell'unico esperto mondiale di squali, il nostro Fin (Ian Ziering), che si trova a Londra convocato dalla NATO perché c'è bisogno di una task force mondiale. Gli sharknado, che si pensava fossero stati debellati, potrebbero colpire il resto del mondo, pertanto è necessario che si uniscano le forze per poterli fronteggiare. La crisi è già dietro l'angolo, e sarà veramente devastante. Peccato che, questa volta, a provocarla... sono stati proprio Fin e Nova! Nella caverna situata sotto Stonehenge, infatti, i due recuperano un misterioso e antico artefatto plasticosissimo (rido) a forma di pinna di squalo. Le sue origini sono chiare: gli antichi erano riusciti in passato a sconfiggere gli sharknado grazie a quell'amuleto insieme ai portali che hanno costruito in giro per il mondo, di cui Stonehenge e le piramidi Egizie, tra gli altri, sono fulgidi esempi. Nel cercare di capirci qualcosa, Fin e Nova combinano il disastro dei disastri: provocano sul posto un enorme vortice-sharknado che distrugge i resti millenari di Stonehenge e devasta, già che c'è, anche Londra. Proprio in quell'occasione Gil, il figlio di Fin, viene risucchiato dal vortice sparendo nel nulla. Non è finita qui: nel cercare il figlio, il prode Fin, aiutato dalla cyber-moglie Amber (Tara Reid) e da Nova stessa che si sente in colpa per l'accaduto, scopre che i vari portali sono veramente funzionanti, e che se viene risucchiato da un vortice  (sempre brulicante di squali, sia ben chiaro) poi viene sparato da qualche altra parte nel mondo. In successione Fin & Co. si ritrovano in giro per: Sydney, Roma, Rio de Janeiro, Tokyo, Egitto. L'espediente narrativo appena esposto è un perfetto modo per:
  • evitare di scervellarsi a scrivere una sceneggiatura coerente. Succede qualcosa, non si sa come uscirne, TRACK!, il protagonista viene spedito da un'altra parte del mondo dove poter continuare a far danni;
  • buttare nel calderone tutte le idee folli che nel tempo erano sicuramente state tirate fuori e, molto probabilmente, anche scartate duranti i brainstorming ufficiali dei film precedenti. Di stronzate ce n'è uno sciame intero (facciamo pure nostro il gioco di parole del titolo originale), alcune delle quali, devo ammetterlo, sono state perfino geniali. Avevo scritto "genitali" e mi vien da ridere per il lapsus freudiano (sì, mi basta poco).
Fin & Amber
La folle sarabanda si conclude con uno strepitoso colpo di scena finale che racconterò più in dettaglio più avanti. Per ora soffermiamoci sul termine "strepitoso": va relativizzato, non mi stancherò mai di ripeterlo quando mi trovo davanti ad un qualunque film della serie... non sono impazzito del tutto, non ancora almeno.

Folli uccisioni, come sempre...
Alle poche anime candide che non vogliono rovinarsi la sorpresa, consiglio di fermarsi qui nella lettura e di andare dritti sparati a leggersi il pagellone, perché ora andrò ad analizzare nel dettaglio i due filoni di discussione che fanno da base portante di tutti i film della serie: 
  1. I momenti clou misti a cazzatone, quelli che mi piace ricordare, sezione per forza di cose ricca di spoiler;
  2. I tristi camei di ex-celebrità riesumate dalla Asylum giusto per farci vedere quanto sono invecchiate male (o, se ancora giovini-giovini, per darci una prova di essere ancora vivi). Il più presente si chiama Botox, comunque.
Quindi bando alle ciance e fiondiamoci sulle scene da inserire negli annali.
  • Nova. Occhi a forma di cuoricini. Cassie Scerbo si conferma cagna a recitare, ma non importa. Altri occhi a forma di cuoricini. In più verso la fine del film se ne esce con un bel costume alla Wonder Woman versione Gal Gadot #TeamNovaForevah
  • Come anticipato, la citazione madre dell'intero film (finale a parte) riguarda Indiana Jones, che viene citato a più riprese, soprattutto nella prima parte. Innanzitutto, quando Fin e Nova entrano nella grotta di Stonehenge (che ovviamente nella realtà non esiste, ma a noi non interessa), trovano i resti di antichi umani che veneravano gli squali come divinità. Il percorso è pieno di ostacoli e in molti ci hanno lasciato le penne... fra cui il povero Indiana Jones, che ha finito la sua avventurosa carriera di archeologo in una tristissima caverna inglese scavata male, arredata peggio, piena di plastica e cartapesta posticcia. Di lui sono rimasti solo il cappello e la frusta, che finiranno nelle mani di Fin, che fra l'altro non può fare a meno di esclamare "Squali. Proprio gli squali dovevo trovarci?" (Hint: Squali = Serpenti). Quando i nostri arrivano nella stanza del tesoro, viene replicata pari pari la prima scena de I predatori dell'Arca Perduta: l'artefatto plasticoso a forma di pinna si trova su una colonna di pietra e per prenderla bisogna sostituirla velocissimamente con un contrappeso. Esattamente come Indy, Fin ci prova ma fallisce: dal soffitto, invece di una enorme palla di pietra, sbuca... una palla di squali che travolge tutto. Ovviamente il sempiterno gioco delle citazioni ha ormai stancato e questa scena, che probabilmente avrà fatto sbellicare gli sceneggiatori dopo una lunga sessione alcoolica, ora appare bolsa e avvolta da mestizia, aggravata da una realizzazione meno che pedestre. Però, dai, in questa sequenza si apre il vortice dimensionale squalesco che dà il via alle follie assortite di questo quinto episodio.

  • La scena precedente ha inoltre dato il pretesto per costruire la miglior uccisione di squali del film da parte di Fin (fateci caso: in ogni Sharknado c'è sempre una scena madre spettacolare). Fin fronteggia l'ennesimo squalo volante e... LO DIVIDE IN DUE LONGITUDINALMENTE CON LA FRUSTA DI INDIANA JONES! Scusate lo stampatello ma ci voleva. La sequenza è tra l'altro un'auto-citazione perché nel primo film della serie l'arma era una motosega.
  • Sono indeciso se inserire questo punto nei camei, ma in realtà l'intera scena è un Ma Che Caz...? gigantesco. Vediamo Bret Michaels (il cantate dei Poison) travolto da un pullman londinese guidato da Nova. Il grande Bret non muore ma resta attaccato al paraurti anteriore del mezzo. Cosa si inventa? Imbraccia la sua chitarra elettrica e si mette a schitarrare come un pazzo mentre intorno piovono squali in una grottesca, povera ma riuscita citazione di Mad Max: Fury Road. Chiaramente, poco dopo Bret farà una fine ignobile (come tutti i protagonisti dei camei, probabilmente gli unici a divertirsi davvero).
  • Se il carrozzone di Sharknado arriva nel Regno Unito, cosa potrà mai succedere? Ovviamente incontrare la Regina e tirare fuori la banalissima battuta God Save The Queen. Forse anch'io nei miei fumetti in quarta elementare avevo disegnato una scena simile.
  • Sempre a Londra c'è una scena che devo ancora capire se è ignoranza crassa degli sceneggiatori o se è voluta. Io ho un velato sospetto ma preferisco tenerlo per me. Lo Sharknado travolge la capitale inglese e fa a pezzettini il ponte più famoso di Londra. Un personaggio inizia a canticchiare "London Bridge is falling down...". Scena molto carina, peccato che il ponte distrutto sia il Tower Bridge e non il London Bridge...
  • Sempre a Londra c'è un'altra auto-citazione, questa volta di Sharknado 2. Nel secondo capitolo c'era la testa della Statua della Libertà che rotolava per New York, facendo anche curve strette a novanta gradi, spiaccicando i poveri cittadini lungo il percorso. Nel 5 la scena è rubata dal London Eye, l'enorme ruota panoramica sul Tamigi, che si stacca ed inizia a girare per la città come una trebbiatrice. Tutto molto ridicolo, tutto molto in tema con lo spirito scanzonato della serie.
  • Una delle migliori sequenze in CGI riguarda Sydney e la sua famosa Opera House: la struttura è in realtà la sede della Sorellanza fondata da Nova, gruppo di procaci guerriere cacciatrici degli Sharknado, tra cui vediamo anche Gemini (Masiela Lusha), la cugignocca di Fin. Ad un comando il famoso teatro australiano si muove tipo Transformers e diventa una base con cannoni laser che sparacchiano sugli squaletti volanti. La cosa più bella viene detta da un personaggio australiano (credo): "Ed io che pensavo che l'Opera House fosse solo una sopravvalutata opera architettonica". Mi sono alzato in piedi ad applaudire, ma è durato tipo un microsecondo.
  • Non dimentichiamoci di April (Tara Reid): nel terzo film giustamente muore, nel quarto diventa un cyborg, nel quinto... si digi-evolve. Conciata come Jem & the Holograms.
  • C'è una scena inutile e tristissima a Roma, davanti alla Fontana di Trevi, in cui i protagonisti gettano una monetina per esprimere il desiderio tipico da turista americano. Sempre a Roma incontrano il Papa (vedi sezione camei) e Fin riceve l'arma definitiva: la MotoSegaPapale che distrugge gli squali a colpi di laser a forma di crocifisso...
  • Da Roma il vortice arriva a Pisa e... indovinate cosa succede? Non ci ha mai pensato nessuno prima, NESSUNO. Viene raddrizzata la Torre di Pisa. Sceneggiatori, vi stringo la mano per la vostra dimostrazione di originalità e la voglia di osare davvero. Superman 2 al confronto è scritto dai responsabili dell'oratorio per la recita di fine anno.
  • Chiaramente a Tokyo non poteva non arrivare uno Sharkzilla, originato da scorie nucleari vicino ad Okinawa. La Asylum che omaggia la Toho (casa di produzione storica giapponese che diede il via al filone dei Kaijū Eiga, film sui mostri giganti, di cui Godzilla fu il capostipite) è una piccola chicca, va detto.
  • Spostandoci in Africa, altrettanto chiaramente assisteremo ad un Safarinado... ovvio, no?
  • E adesso arriviamo alla scena finale, che da sola vale l'intero film. I vortici di Sharknado creati dall'artefatto hanno devastato il mondo. In successione assistiamo alla morte di Nova (in una scena che avrebbe voluto essere drammatica ma che, per l'inespressività della nostra beniamina, è stata di una tristezza infinita... oddio, l'obiettivo è stato comunque centrato), del figlio maggiore di Fin e di April, addirittura decapitata. Ecco qui il colpo di genio: nel giro di pochi anni il mondo è diventato come quello di Ken il Guerriero dopo l'olocausto nucleare. Fin gira conciato come un eremita incappucciato, portandosi in spalla la sacca che contiene la testa di April. Mentre girovaga tra le macerie di città abbandonate, arriva una macchina volante steampunk guidata da... Dolph Lundgren. E sapete cosa gli dice il grande Ivan Drago? "Ciao... papà! Sono Gil! Ho inventato la macchina del tempo e sono venuto a prenderti per sistemare tutto il casino creato da te." TA-DAAAA! La macchina si alza e schioda via come la DeLorean di Emmett Brown mentre in sovrimpressione compare la scritta "To Be Continued" con l'inconfondibile font di Ritorno al Futuro. Ve lo dico da sempre, io sono semplice e devo ammettere che questa scena mi è piaciuta parecchio. Molto più delle citazioni di Indiana Jones, tanto per dire. Ovvio e scontato, noi siamo pronti in attesa di Sharknado 6...
Ed eccoci con l'elenco dei camei, io qui metterò solo quelli che conosco perché, come spesso accade, si tratta di personalità legate al mondo televisivo americano. 
  • Bret Michaels (dei Poison) e Dolph Lundgren, già citati in precedenza.
  • Olivia Newton-John insieme a sua figlia Chloe Lattanzi. Qui sono le scienziate della Sorellanza che riportano in vita April.
  • Nichelle Nichols, l'indimenticata Uhura di Star Trek, è la segretaria generale delle Nazioni Unite.
  • La cantante spagnola Charo, che interpreta la Regina d'Inghilterra con canotti al posto delle labbra.
  • Il modello italo-americano Fabio (Fabio Lanzoni) interpreta... il Papa. Mi sono capottato.
  • Tony Hawk, leggendaria icona dello skateboard (noi gamer lo conosciamo bene), che compare due volte sui tetti della Sydney Opera House.
  • Tom Daley, tuffatore olimpionico inglese, e Sasha Cohen, pattinatrice olimpionica americana nel ruolo di se stessi.
  • Chris Kattan fa il primo ministro inglese in stile James Bond e mentre uno squalo gli mangia una gamba, bacia la sua assistente interpretata dalla modella, attrice e cantante Katie Price (che poi muore spiaccicata)
  • Samantha Fox, la Sabrina Salerno inglese (rido), che compare sempre nella scena con il Primo Ministro Inglese
  • Lucy Pinder, altra modellona inglese, nel ruolo dell'Ambasciatrice Svedese (!)
Dolph Lundgren

Papa-Fabio, impossibile non ridere
Samantha Fox
Masiela Lusha
In conclusione
C'è poco altro da aggiungere su Sharknado 5, perché anche per questo quinto capitolo vale quanto è già stato detto per i film precedenti: è realizzato male (veramente male) e si basa tutto sulle folli trovate che di volta in volta vengono spiattellate a video, alzando sempre più l'asticella delle assurdità. Al 99% delle persone questi film non potranno MAI piacere, e io nemmeno mi sogno di provare, anche solo per un istante, a convincerli del contrario... è un compito umanamente impossibile per il quale non mi sento pronto. Mi rivolgo quindi al restante 1% che già conosce di cosa sto parlando e che, per un motivo o l'altro, ancora non l'ha visto. Come si colloca il 5 rispetto agli altri? Vi dirò. Fermo restando che al momento il migliore resta il secondo (e per distacco), il 5 mi è piaciuto sicuramente più del quarto. Manca David Hasselhoff, mattatore del terzo, ma tutto sommato ha già detto tutto quello doveva dire e a me va bene così. Era già triste di suo e sarebbe stato controproducente aggiungere mestizia alla mestizia. Confermo quindi il 7 di voto finale, nonostante una stanchezza incipiente delle trovate (molte banali, tristi e telefonate) e dei camei: in fondo cambiano i volti, ma la sostanza resta sempre la stessa.

Manichini metropolitani un po' demodé...
(questa la coglierà l'1% dell'1%)
Edizione Italiana
Sharknado 5 è stato adattato e doppiato in italiano ed è stato presentato in pompa magna al Lucca Comics & Games edizione 2017. A Lucca c'ero ma non sono riuscito ad assistere alla proiezione; ho recuperato il film solo successivamente grazie a VVVVID, piattaforma streaming legale di proprietà Sky, che in questi giorni l'ha messo nel suo palinsesto. Doppiaggio italiano senza infamia e senza lode, purtroppo molte battute e riferimenti non sono stati resi in modo ottimale. Il mio consiglio resta quindi quello, se ne avete la possibilità, di guardare Sharkando 5 in lingua originale con i sottotitoli. (per esempio, Sharkzilla in italiano è stato reso, mi pare, con un osceno Godnado. Ma non ho voglia di ricontrollare se ho capito giusto, se qualcuno mi conferma o smentisce mi fa solo un favore!)



Il Pagellone!
Così è deciso!
Trama: 5
Oddio, il voto reale sarebbe pericolosamente vicino al 3, ma premio il banale espediente narrativo dei vortici che ha regalato brio alla storia.
Musiche: 6,5
Gran parte del budget se n'è andato per acquisire i diritti della canzone The kids aren't alright degli Offspring. E comunque non mancano i Quint, i cantanti originali della Sharknado Ballad...
Regia: 5
Un passo indietro da parte del regista Anthony C. Ferrante. Montaggio pessimo, inquadrature amatoriali, capacità recitativa nulla (secondo me sono andati a colpi di "Buona la prima!"). L'impressione è che stavolta siano andati col pilota automatico, senza inventarsi nulla di nuovo o sorprendente.
Ritmo: 7
È quello che salva il film, diciamoci la verità. Il ritmo è indiavolato e il film è pieno di scene folli e trovate divertenti. Lo guardi solo per questo motivo (oltre che per un innato masochismo)
Violenza: 6
Il film è violento, ma nella misura in cui lo sono le gag splatter. Il tutto è ulteriormente edulcorato dalla pessima realizzazione visiva, che non rende credibile mezza scena.
Humour:
6
Non fa sbellicare dalle risate ma, come tutti gli altri film della serie, non si prende minimamente sul serio.
XXX: 1
Stesso discorso dei film precedenti: non posso dare 0 se c'è Nova.
Voto Globale: 7
Confermo il 7 dato al quarto film, di cui forse è superiore. Senza la scena finale, sono sincero, il film avrebbe preso mezzo voto in meno. Sharknado 5 mantiene quello che promette, ma ha dimostrato una stanchezza di fondo che è pure normale quando inizi a raschiare il fondo del barile delle idee. Cazzate ce ne sono, alcune perfino geniali, ma certe scene rasentano lo sconforto più totale. Ormai solo i fan irriducibili della serie continuano a guardarsi Sharknado, perché di nuovo non c'è più nulla. Gli altri si astengano fortemente ed evitino pure di dire che è una cagata pazzesca: grazie tanto, lo so già, non c'è bisogno del genio di turno che me lo venga a dire. Dunque, buon Sharknado a tutti e stringiamoci forte e vogliamoci bene con la promessa di ritrovarci qui per il sesto capitolo!

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