mercoledì 29 luglio 2015

The Tournament (2009) | Recensione

The Tournament
Voto Imdb: 6,1
Titolo Originale:The Tournament
Anno:2009
Genere:Azione
Nazione:Gran Bretagna
Regista:Scott Mann
Cast:Ving Rhames, Kelly Hu, Robert Carlyle, Ian Somerhalder, Liam Cunningham

Questo. Dall'inizio alla fine.
I casi curiosi della vita. Quella sera avevo proprio voglia di una commedia italiana. Ho iniziato con La mossa del pinguino perché mi ispirava parecchio il fatto che parlasse del curling (!) e l'ho stoppato dopo cinque minuti cinque perché non capivo mezza parola di dialogo. Mi sono incazzato come l'Automobilista Incazzato di Gioele Dix e ho deciso di spararmi il primo film action che mi capitasse a tiro dallo Sky On Demand, la mia vera croce e delizia. Ecco quindi che dal nulla spunta fuori The Tournament, film di cui non sapevo una beneamata cippa ma che ho scoperto essere una piccola gemma del cinema inglese indipendente: girato nel 2007, uscito nel 2009, 8 milioni di dollari di budget (due volte e mezzo lo stanziamento iniziale), incassi miserrimi (450.000 dollari scarsi), distribuzione italiana inesistente al cinema e solo in home video nel 2015. Le premesse per trovarsi di fronte ad una cacatona micidiale c'erano tutte, ma... attenzione! Così non è stato! Questo è un film che i fan dell'action dovrebbero provare a guardare almeno una volta. A La Moglie, che l'ha guardato con un occhio sì ed un occhio no mentre sonnecchiava, il film non è minimamente piaciuto, e questo è ovviamente un indizio estremamente positivo.

Lai Lai Zhen (Kelly Hu), la vera protagonista del film.
Di cosa parla The Tournament? Semplice. Ogni sette anni viene selezionata una città a caso che, suo malgrado, diventerà la sede del Torneo. 30 partecipanti scelti fra i più efferati assassini, mercenari, membri delle forze speciali caduti in disgrazia e altra feccia umana si scontreranno all'interno della città con sole poche regole:
  • Ne deve sopravvivere solo uno;
  • Il tempo limite è di 24 ore, scadute le quali se ci sarà più di un sopravvissuto, questi moriranno tutti e verrà nominato vincitore quello che in quel momento è in testa;
  • Non devono essere coinvolti i civili... ma se ci sono danni collaterali, pazienza;
  • Per il resto, libertà assoluta: ciascuno userà armi e abilità speciali come meglio crede.
Il nababbo texano non manca mai in questi film...
Il vincitore si aggiudicherà il premio di 10.000.000 di dollari, il titolo di Miglior Assassino del mondo e la possibilità di strappare contratti di assassinio da 1.000.000 di dollari a botta. Una vita da nababbi (o da babbidiminchia a seconda delle circostanze). A che pro organizzare questo torneo? Soldi, ovviamente! Gli organizzatori impiantano delle microspie (e al contempo microbombe letali) nei corpi dei partecipanti. Le spie si interfacciano con il server centrale che, a sua volta, sfrutta biecamente i sistemi di sorveglianza della città, le sue telecamere, i satelliti e così via. Un Grande Fratello potentissimo e circoscritto in una sola città, insomma. Ciascun partecipante ha un mini-rilevatore palmare che capta i segnali delle microspie degli avversari in un raggio di qualche metro. Grazie a questo sistema, nella stanza centrale vengono invitati i più ricchi del mondo che effettueranno le scommesse sul vincitore... con puntata minima di 100.000 dollari. Spiegato il gioco, il film ci presenta subito la città prescelta (Middlesbrough, Inghilterra) e i protagonisti:
  • Joshua Harlow (Ving Rhames): vincitore della precedente edizione di sette anni prima, dato per favorito assoluto (2:1) e ritornato in pista per vendetta; sua moglie è stata uccisa e l'assassino è fra i 30 partecipanti.
  • Lai Lai Zhen (Kelly Hu): assassina cinese creduta morta dai genitori; abilissima nelle arti marziali (come tutti i cinesi, lo sanno anche i sassi) e letale come pochi. Viene data a 10:1. Ed è la vera protagonista del film.
  • Miles Slade (Ian Somerhalder): Texano orribilmente sadico che indossa sempre un lungo soprabito bianco e usa il taglia sigari per mozzare le dita delle sue vittime. Una scheggia impazzita che non si fa problemi ad uccidere civili e partecipanti, perché per lui quello che conta è uccidere. Parte con una quotazione 25:1 perché mentalmente instabile, ma le sue quotazioni schizzano in alto quasi subito.
  • Anton Bogart (Sebastien Foucan): francese asso del parkour (se sei francese e di colore, la tua strada e il tuo destino è il parkour, sappiatelo), mente geniale e bastardissimo nel trarre vantaggio dalle situazioni ambientali. Un super-favorito: 9:1. Quasi senza volerlo, è l'ago della bilancia della competizione (qualche riga più avanti capirete il perché).
  • Yuri Petrov (Scott Adkins): montagna russa esperto di arti marziali e artiglieria pesante. Uno dei favoriti (parte con un 12:1) perché è una vera e propria macchina da guerra.
  • Padre Joseph MacAvoy (Robert Carlyle): un prete inglese. Sì, avete letto bene. Ubriacone marcissimo. Outsider del Torneo, dato 500:1.

Il prete (Robert Carlyle nella sua solita espressione)
Ma... ma... come ci è finito un prete nella competizione? Purtroppo per lui, la sua partecipazione è dovuta al destino beffardo e alla mente geniale dell'assassino francese. Costui è l'unico, fra tutti i partecipanti, a fare la cosa giusta che ogni assassino sano di mente avrebbe dovuto fare fin dall'inizio: prendere un coltellaccio, aprirsi la pancia, estrarre la microspia, andare in un bar e metterla nella caraffa del caffè che l'ignaro prete ancora sbronzo ingurgita senza rendersi conto di nulla. Il francese sparisce dai radar del Torneo (diventando più letale di un ninja invisibile) e il prete diventa un partecipante come tutti gli altri... colpi di qua, colpi di là, cosa accadrà... cosa accadrà? Non racconto oltre, ma è facile intuire come prosegue la narrazione: scontri assurdi, sangue che zampilla ovunque, esplosioni, smembramenti, uccisioni efferate, storie di amicizia e di onore e di redenzione e chissà che altro ancora.
Il Texano pazzo
Queste premesse mi hanno esaltato come un caimano - sono una persona molto semplice - anche se poi, riflettendoci più attentamente, mi sono reso conto del fatto che l'originalità è pressoché nulla. Lo spunto iniziale e il tema di fondo della sopravvivenza a scontri armati codificati in una serie di regole sono stati usati mille altre volte, cito per comodità i film più famosi o quelli che mi sono piaciuti nel tempo: L'implacabile / The Running man (1987), Giochi di morte (1989), Pronti a morire (1995), Battle Royale (2000), The Condemned - L'isola di morte (2007), The Hunger Games (2012). Interessante notare come di fatto nessuno di questi titoli sia originale: il vero capostipite del genere può essere considerato La Pericolosa partita, film del 1932 (!) tratto da un racconto del 1924 di Richard Connell. È la storia di un'isola teatro di molti naufragi il cui proprietario, un conte sadico, prima salva i poveri malcapitati nel suo maniero, poi dà loro caccia in un gioco dove la posta in palio è la propria vita. Questo film ha avuto nel tempo diversi remake o libere re-interpretazioni, delle quali mi limito a citare Senza Tregua (1993), il primo film hollywoodiano del grande John Woo. Appurato che in The Tournament l'originalità non è di casa, cosa diamine potrà spingere qualcuno a guardarlo? Provo a rispondere per punti:
  • ViUlenza
  • Ritmo
  • Curiosità
  • Il cast
Il malvagio organizzatore (Liam Cunningham)
Partiamo dal fatto che questo è un film indipendente e per giunta inglese: per questo motivo non è sorta la necessità di sottostare alle rigide regole moralistiche hollywodiane né la produzione si è dovuta scervellare per ottenere un rating / visto censura per accalappiare le famiglie. Il regista Scott Mann (qui al suo esordio in un lungometraggio) ha fatto quello che voleva, compatibilmente con il poco budget a sua disposizione. Il risultato è, a mio avviso, ben superiore alle aspettative. La viUlenza è ben presente e gli scontri sono stati resi molto bene sia come qualità degli stunt che come qualità registica. L'immagine è sempre chiara e lo spettatore non ha problemi a capire cosa sta vedendo. Si assiste a tante sparatorie (pistole, mitra, fucili da precisione e a pompa, bazooka, bombe a mano), scontri all'arma bianca (niente katane, purtroppo) e arti marziali con diversi stili (non conoscendone uno, evito di elencare nomi a casaccio). Si vede che come coreografie ed effetti speciali per il sangue a spruzzi c'è stato molto lavoro dietro. Risultato encomiabile. Così come il ritmo: l'ignoranza è tanta, i dialoghi pochi (e imbarazzanti), il ritmo quindi ne ha giovato molto. C'è giusto quel minimo di mistero per scoprire chi ha ucciso la moglie di Joshua e chi alla fine si aggiudicherà il premio finale. La curiosità mantiene viva l'attenzione fino alla scena finale.
L'asso del parkour
Infine, per avere una produzione col budget così ridotto, il cast non è male affatto! Ving Rhames è una garanzia per questo tipo di B-Movies; certo, i fasti di Pulp fiction e Mission Impossible sono lontani ma personalmente lo preferisco nelle parti di film "minori" ma non per questo meno meritevoli, primo su tutti il capolavoro indiscusso Death Race. Anche se nei crediti di The Tournament Ving compare per primo, non è lui il personaggio principale. La mattatrice è sicuramente Kelly Hu nella parte di Lai Lai Zhen. Ora. Parliamo di Kelly Hu. L'ho detto in altre recensioni, e lo ribadisco anche in questa: talvolta ci sono cose che un recensore deve sempre scrivere per contratto. Non è possibile evitarle, non si sfugge. Per Kelly Hu vale in pieno questo discorso... ve la ricordate la Kaori della pubblicità del Philadelphia? (hint: link al video su YouTube) Kelly Hu è lei. L'irritante giapponesina che storpiava il nome del formaggio è in realtà un'attrice hawaiana (di discendenza cinese e inglese) che ha fatto molta strada da quegli spot anni '80. Ha partecipato a X-Men 2 (2003), Il Re Scorpione (2002) e Strange Days (1995) ed è comparsa in molti telefilm tra cui The Vampire Diaries, Hawaii Five-O e Arrow. Mica male, nevvero? In The Tournament è anche credibilissima come spietata assassina. Lo ammetto, mi è piaciuta assai. Altri appunti li dirà poi il Neurone Numero 4 in fondo alla recensione. Poi abbiamo Liam Cunningham nella parte dell'organizzatore malvagio: oggi il suo nome è legato a Ser Davos il Cavaliere delle Cipolle ne Il Trono di Spade. Non aggiungo altro. Il prete è Robert Carlyle: il Tremotino del telefilm C'era una volta. Qui con la stessa faccia con barba incolta e la stessa espressione ebete da alcolizzato, quella che gli ha dato notorietà con Trainspotting. Interessanti infine due ruoli minori: l'appassionato di arti marziali e film di menare riconoscerà all'istante Scott Adkins nella parte del russo; l'appassionato dei telefilm da teenager invece quasi farà fatica a riconoscere nel texano pazzo Ian Somerhalder, il co-protagonista di Vampire Diaries. Va detto però che il film fu girato nel 2007, quindi prima del telefilm, e l'attore non era ancora famoso. Il regista? Scott Mann è esordiente assoluto in un lungometraggio, eppure la sua regia è pari a quella di un veterano. Purtroppo il flop al botteghino di The Tournament gli ha impedito di trovare altri progetti nell'immediato, tanto che bisognerà aspettare la fine del 2015 per vedere un suo nuovo film: Bus 657, action-thriller su un padre che per pagare le spese mediche della figlia farà una rapina ad un casinò e successivamente si impossesserà di un autobus di linea per la fuga. La lista degli attori sembra interessante: Robert De Niro, Gina Carano (occhi a forma di cuoricini), il Dave Bautista di Guardiani della Galassia (yeah!), Kate Bosworth e Mark-Paul Gosselaar, che noi tutti ricordiamo con affetto nella parte di Zach nel telefilm Bayside School. Su questo film ci punto! Occhio!
In conclusione, The Tournament mi è piaciuto. Film solido, certamente non perfetto a causa di trama e scarsa originalità, ma godibile durante la visione... ovviamente, sempre a patto che vi piacciano film dove si sparacchia senza un perché ma solo per il gusto di farlo. Il resto delle considerazioni sono nel pagellone finale, ma il responso finale è senza dubbio positivo.

Scott Adkins



Il Pagellone!
Così è deciso!
Trama: 5
Lo spunto iniziale è davvero fichissimo, ma poi ti rendi conto che è tutto tranne che originale. La trama funziona, le parti parlate un po' meno, ma va bene lo stesso.
Musiche: 6
Non mi sono accorto delle musiche, può essere una cosa sia positiva che negativa. Nel dubbio, do un sei politico e bon. Gli effetti sonori degli spari mi sembrano ben fatti, ma non saprei dire quanto fossero realistici o se fossero correttamente abbinati alle armi usate...
Regia: 7,5
Per essere il film di un esordiente, direi che ci siamo! Ottima la regia, ben concepite le inquadrature, buona la fotografia. Bene così.
Ritmo: 8
Impensabile un film di spara-spara che non abbia ritmo. Per fortuna, non è questo il caso. Il film è bello teso, le scene dei combattimenti per quanto scollegate l'una dall'altra hanno un loro senso e un giusto bilanciamento fra action e pausa di respiro.
Violenza: 8
Più violento di quello che si potrebbe immaginare leggendo la trama "istituzionale" e guardando la produzione. Niente splatter, ma esplosioni, decapitazioni, smembramenti e fontane di sangue abbondano. Quello che volevamo!
Humour: 5,5
Il film è serio, pure troppo. Certo, la scena del prete che confessa Kelly Hu stando seduto sul cesso in preda al lassativo è da applausi nel suo assoluto non sense (a patto che non disturbi la vostra sensibilità religiosa...), purtroppo non basta. Ci fosse stata qualche cazzatona in più, il film sarebbe pure stato (quasi) promosso da La Moglie... OK, ho detto una bestialità.
XXX: 6
Scena in uno strip-club. Yeah! Con 9 concorrenti che si sparacchiano mentre le ballerine si dimenano. Yeah! Molto pacchiano e trash, un tocco british oserei dire.
Voto Globale: 7
Il film mi è piaciuto e anche parecchio; i colpi di scena sono abbastanza prevedibili e la trama sa troppo di già visto; ma quello che si vede sullo schermo è più che sufficiente per una serata estiva a base di birra e pop-corn. Promosso: con più trama e più cazzatone, sarebbe diventato un instant-cult.

Ed ecco gli appunti del Neurone Numero 4: Kelly Hu!











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