venerdì 22 agosto 2014

Sharknado 2 - The Second One (2014) | Recensione

Sharknado 2 - The Second One
Voto Imdb: 4,8
Titolo Originale:Sharknado 2 - The Second One
Anno:2014
Genere:Azione / Catastrofico
Nazione:Stati Uniti
Regista:Anthony C. Ferrante
Cast:Ian Ziering, Tara Reid, Vivica A. Fox, Kari Wuhrer, Mark McGrath

Squali in metropolitana? Ebbene, sì! E questo non è nulla...
Doverosa premessa: del primo Sharknado ho detto tutto nella recensione ad esso dedicato. Vi consiglio una lettura veloce, tanto per farvi una piccola rinfrescata alla memoria, anche se difficilmente - se bazzicate questo blog e questo genere di filmoni - non saprete di cosa sto parlando.


Il cosplay più geniale mai escogitato.
Sharknado 2: The Second One nasce sull'onda dell'entusiasmo (!) generato dal primo film; è l'esempio di come si possa sfornare un seguito all'altezza delle aspettative (!) con pochi soldi e con il riciclo della stessa, geniale, premessa iniziale arricchita da molti più ingredienti per rendere la portata più saporita. La storia è più o meno la stessa: uno sharknado è un tornado talmente potente da risucchiare orde di squali inferociti, che poi si diletta a devastare le città, un po' come fanno i kaiju di Godzilla e Pacific Rim; nel primo film la devastazione ha colpito Los Angeles, nel seguito lo sharknado arriva a New York. Fin Shepard (Ian Ziering) e la moglie April (Tara Reid) sono in viaggio su un aereo diretto a New York. A nessuno passa per la mente che forse forse  la coppia porti un pochino sfiga. Infatti, l'aereo viene colpito da uno sharknado in un tripudio di citazioni che vanno da Ai confini della realtà a L'aereo più pazzo del mondo. Fin Shepard riesce ovviamente a farlo atterrare (pur non avendo mai afferrato una cloche in vita sua) mentre a New York nessuno crede alla calamità che sta per arrivare. E, va detto, a nessuno viene in mente come sia possibile incontrare uno sharknado sulla terra ferma, dal momento che il volo Los Angeles - New York non preveda tratte sul mare. Ma andiamo avanti!
La testa rotolant... eh?
Quando però il tornado arriva sulla città e stacca la testa della Statua della Libertà (non !, ma !!!) che rotola allegramente per le vie cittadine spiaccicando ignari newyorkesi come mosche, e quando di sharknadi non ce n'è uno solo ma ben tre che hanno deciso di convergere tutti a Manhattan, beh, i cazzi si fanno decisamente amari e solo Fin cercherà di risolvere la questione con l'aiuto di una ex-fiamma (Vivica Fox) e una rediviva moglie a cui era stata asportata la mano da un morso squalesco nella mattinata ma che nella sera stessa è agile e scattante (e con un make up impeccabile in ogni occasione), pronta ad affettare fauna ittica varia.
Scusate, è stato più forte di me ed è farina
del mio sacco. Notare il tocco di classe, prego.
Avrete capito da queste righe che Sharknado 2 è un film che non si prende minimamente sul serio e che cerca di sparpagliare in giro il più alto numero possibile di idee deliranti e fuori di testa. Con quali risultati? Sicuramente... esilaranti. Perché il film è tanto folle e geniale nelle sue idee, quanto pedestre e raffazzonato nella sua realizzazione, e non potrebbe essere altrimenti dal momento che stiamo parlando di una produzione The Asylum. Lasciatemi però dire una cosa: anche se tecnicamente il film è di una povertà raccapricciante (gli effetti grafici sono davvero orrendi, perfino il film delle Winx è fatto meglio) e la recitazione è ad un livello da taglio delle vene per l'imbarazzo nei confronti degli attori e comparse, ecco, il regista è riuscito a compiere un miracolo di non poco conto: il ritmo e il montaggio sono davvero ottimi! Il film scorre via che è un piacere e le avventure assurde di Fin si susseguono una dopo l'altra a velocità vorticosa, esattamente come gli squali che volano da tutte le parti, ora semplicemente mordicchiosi, ora infiammati a mo' di molotov con pinne e denti acuminati (sì, avete letto bene). Vorrei però rassicurarvi: Sharknado 2 è e resta un film abominevole, un fulgido esempio di trash all'ennesima potenza con, appunto, una marcia in più rispetto a prodotti simili. A mio avviso, Sharknado 2 supera il predecessore riuscendo ad essere "più film" e ancora più cazzaro. Il mio giudizio non può che essere positivo, a patto che si rispettino le solite condizioni che permettano di goderselo nel modo migliore: scollegare il cervello, regredire mentalmente ad una età non superiore ad una cifra, magari con l'aggiunta di un tasso alcolico che faccia scaturire una sana risata senza senso.


Will Wheaton (e moglie). Stima imperitura per quest'uomo!
Detto questo (e la recensione potrebbe essere già finita così), non posso non citare un aneddoto che rappresenta un po' l'anima di Sharknado 2. Avete presente Will Wheaton? Il bambino prodigio in Stand by Me, rilanciato poi da Star Trek Next Generation prima di attraversare anni di oblio e che oggi ogni tanto, oltre a lavorare in tv e sul web, compare in The Big Bang Theory dove interpreta se stesso in un ruolo sì secondario ma adorabile? Ecco, stavo guardando l'episodio 23 della settima stagione di questa fantastica sit-com quando in una scena si vede proprio Will che esclama: "Ho un provino per Sharknado 2!". Lì per lì mi son detto: ecco la classica battuta di Big Bang Theory che sfrutta i fenomeni nerd del momento (sì, io ho riso di gusto). Poi, quando finalmente ho messo le mie mani pacioccose sul film, ecco che in una delle sequenze iniziali appare... proprio Will Wheaton! Ovviamente si tratta di un cameo in cui fa una bruttissima fine, ma questa è stata la prima delle tante risate di gusto che mi sono fatto durante la visione. Esatto, Sharknado nel giro di un anno è diventato un (piccolo) fenomeno di nicchia, al punto che il seguito, dotato di un budget leggerissimamente superiore al primo, contiene numerosi cameo di star o presunte tali pescate a piene mani da precedenti produzioni televisive e di serie B o addirittura dal passato e che qui hanno spesso un ruolo che in qualche modo richiama quello per cui in precedenza sono diventati famosi. Qualche nome? 
Tanya Adams (Kari Wurher)
in Red Alert 2. *sospiro*
Innanzitutto il grande Robert Hays (l'indimenticato Ted Striker, pilota d'aerei nei due film L'aereo più pazzo del mondo e seguito), Kelly Osbourne, Judd Hirsch (star del telefilm '70 Taxi), Billy Rae Cyrus (beh oggi conosciamo di più la figlia Miley), il wrestler Kurt Angle, Judah Friedlander (lo abbiamo visto in 30 Rock), Kelly Ripa (presentatrice USA) e altre personalità strettamente legate al mondo televisivo americano (rapper, meteorologi, sportivi vari). Nel cast principale abbiamo invece i confermati Ian Ziering (l'unico che ci crede davvero) e Tara Reid, affiancati da Vivica A. Fox (ce la ricordiamo in Kill Bill e Independence Day) e Kari Wuhrer (per me sarà sempre l'Agente Tanya Adams in Red Alert 2, videogame del 2000). Confermato anche il regista del primo film, Anthony C. Ferrante, per la serie "squadra che vince non si tocca". D'altronde, probabilmente il convento non è che passasse di meglio.

Qui finisce la recensione senza spoiler. Se avete voglia di vedere il film, fermatevi pure e al limite riprendete la lettura dopo la visione. Oppure proseguite pure a leggere se non temete lo SPOILER SELVAGGIO o se siete certi che non vorrete mai sprecare un'ora e mezza della vostra preziosa vita con la visione di Sharknado 2. Quindi vi avviso: da qui in poi, SPOILER COME SE PIOVESSERO SQUALI HALLELUJAH!

Squali-Molotov. Lo so che non ci crederete.
In realtà il disclaimer mi serve come pretesto per sviscerare i tre punti di forza del film. Perché alla fine questo file merita il mio plauso? Per il montaggio, per il gioco delle citazioni e per le CAZZATONE A PROFUSIONE.

Gli squali arrivano a New York. Tremate, poveri stolti.
  • Il montaggio. Non pensavo fosse possibile, ma è fatto decisamente bene. Stento a credere che dietro ci siano gli stessi tizi del primo film. Non c'è un attimo di pausa, le cazzate si susseguono a ritmo davvero vertiginoso senza inutili tempi morti. Non avete idea di quanto avrei voluto essere presente ai brainstorming della produzione. Dialoghi di questo tipo devono essere stati all'ordine del giorno:
    • Sentite, ci sono questi squali che piovono... e ci siamo spostati a New York! Per cosa è famosa N.Y.?
    • ... (secondi di silenzio imbarazzato)
    • ... a... a New York ci sono gli alligatori giganti nelle fogne!
    • Bingo! E se facessimo che un alligatore si mangia un poveraccio e subito dopo arriva uno squalo che si mangia l'alligatore in un boccone?
    • Cazzo! GENIO! F4! (e giù pacche sulle spalle e high five a manetta. Fra una birra e l'altra.)
Cosa vi ricorda questa scena?
  • Il gioco delle citazioni. Ce ne sono a raffica. In molti si saranno annoiati del citazionismo fine a se stesso e probabilmente avranno pure ragione. Ma qui mi sono divertito un mondo a cercare di riconoscerle! Ecco un elenco parziale - molte le ho prese al volo, altre me le sono (ri)scoperte leggendo in giro.
    • Ai confini della realtà. Uno squalo appare sull'ala dell'aereo e distrugge un motore mentre il protagonista osserva attonito, incerto se credere o meno a quello che ha appena visto.
    • L'aereo più pazzo del mondo. L'attore di Ted Striker fa il pilota dell'aereo. Basta solo questo.
    • Frogger. Sì, il videogame. Mi sono capottato dalle risate quando Fin si trova circondato dall'acqua con gli squali che gli girano intorno. Ad un certo punto il personaggio esclama: - Frogger! - e attraversa la strada inondata balzando di squalo in squalo!
    • L'armata delle tenebre e la Casa 2, citati a più riprese: prima con la sega elettrica, poi con il braccio di Tara Reid che si trasforma in una letale arma ammazza-squali grazie ad una... sega circolare.
    • Billy Rae Cyrus è un dottore, personaggio da lui interpretato nel telefilm Doc trasmesso anche su Canale 5. (no, non l'avevo riconosciuto, tranquilli)
    • Lo Squalo. I nomi dei nuovi co-protagonisti richiamano quelli del primo film di Spielberg.
    • Il dottor Stranamore - Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba di Kubrik (quando Fin cavalca lo squalo come Peter Sellers ha fatto con la bomba)
    • Ritorno al futuro. La scena del fulmine sull'Empire State Building mentre Ian e Vivica reggono i cavi dell'alta tensione.
    • Non l'avevo colta, ma la scena durante i titoli di coda in cui Ian Ziering mangia da solo un pezzo di pizza è un palese richiamo alla scena finale simile in The Avengers.
    • Guerre Stellari! Vivica Fox bacia Ian Ziering e gli dice "E' un portafortuna!" (ovviamente l'originale è il "For luck!" detto dalla Principessa Leia a Luke Skywalker). Non l'ho colta sul momento, e me ne dolgo abbondantemente.
La migliore scena di tutto il film. EPIC WIN!
(suvvia, chiudete un occhio per la gommosità dello squalo...)
  • Le cazzatone! Le cazzatone! Qui se ne contano in quantità smisurata... io vi citerò solo le più eclatanti, il web è pieno di elenchi dei momenti assurdi in Sharknado 2...
    • Per tutto il film Fin e cognato se la menano col fatto che un tempo si facevano chiamare il Dinamico Duo, il primo Batman e l'altro... (Robin non viene mai nominato). In una scena dal pathos intenso e drammatico, in cui tutta la famiglia è intrappolata (fuoco che arriva dall'alto, squali incazzati dal basso), i due se ne escono di nuovo con il "Ricordi i tempi del Dinamico Duo? Facciamolo! Spacchiamo i culi!". Il cognato avanza e urla allo squalo che li blocca: "Ehi, SQUALO! Guarda qua!". LO SQUALO SI VOLTA, DISTRAENDOSI, e Fin con un balzo prende l'ascia antincendio e lo accoppa inesorabilmente. Io sono letteralmente caduto dal divano.
    • All'inizio del film la moglie di Fin ha pubblicato un libro, "Come sopravvivere ad uno Sharknado". Il libro viene sfogliato per fare un autografo - con calligrafia oscena in stampatello - fatto più o meno a metà (e già ci sarebbe da ridere per questo) ma la cosa esilarante è che dall'inquadratura si capisce che in realtà il tomo è... UN MANUALE DI UN TABLET SAMSUNG! Qui un'immagine che prova questa affermazione. Hanno speso tutto il budget per i cameo, evidentemente... Ah, per la cronaca: quel libro è davvero in vendita (!)
    • In un negozio di attrezzi e utensili si vende senza problemi il NAPALM. Mi immagino quali allegri barbecue si facciano i newyorkesi...
    • E altrettanto ovviamente, al figlio viene in mente l'idea geniale di usare suddetto NAPALM con un plasticosissimo SUPER-LIQUIDATOR. Già immagino come gli si fonderà fra le mani... ma soprassediamo.
    • Il tornado stacca la testa della STATUA DELLA LIBERTA' che rotola liberamente per la città, distruggendo tutto e falciando teste senza pietà. E riesce sicuramente anche a fare qualche curva stretta. Epico.
    • Il tornado arriva in città. Non c'è niente di meglio che prendere un pick up, scoprirne il contenuto ovvero TRE seghe elettriche, accenderle tutte e lanciarle nel vortice, che le acchiappa al volo e le fa roteare furiosamente mentre le lame affettano squali come se fossero di burro. GENIALE. Ero basito con la mascella a terra. Giuro.
    • Fin parla alla moglie che è in ospedale, senza una mano che le è stata appena asportata da uno squalo. Sapete cosa le dice? Lo sapete? "Amo', in futuro quando vuoi aiutare qualcuno, ricordati di non dire: - Posso darti una mano? - ". No, ragazzi, avevo le lacrime! LE LACRIME!
    • Il film è ambientato a LUGLIO, fuori dallo stadio di New York i personaggi hanno cappotti pesanti mentre vediamo alberi senza foglie e METRI DI NEVE accumulata per terra. Già, le riprese erano effettivamente state fatte in inverno. Peccato che poi inquadrano l'interno dello stadio, con lo speaker che annuncia la sospensione della partita causa nevicata mentre C'E' UN FOTTUTO SOLE COSI'.
    • Ian Ziering cavalca, anzi surfa gli squali. Il tutto mentre un'esplosione lo sbalza a centinaia di metri per aria; durante la caduta riesce, in ordine, a: trovare una motosega svolazzante e squartare un po' di squali; acchiappare una catena con spuntone (!) con cui infilza un altro squalo per cavalcarlo e, appunto, surfarlo; dirigere suddetto squalo verso l'Empire State Building ed infilzarlo sul pennone. Beh. I miei più sinceri complimenti per l'inventiva! Mi sono alzato in piedi ad applaudire ed urlare frasi sconnesse tipo "King Kong puppami la fava!"
La CAZZATONA SUPREMA! COWABUNGA!
Beh, amici estimatori del trash, cosa aspettate? Correte a vederlo! Non ve ne pentirete. Tutti gli altri: passate pure oltre. Non sapete cosa vi perdete, e purtroppo so che non volete saperlo. Quindi in realtà, noi e voi, siamo contenti così.

P.S.: Già confermato Sharknado 3 per l'anno prossimo...

L'unica scena degna in cui è presente Tara Reid. 

Il Pagellone!
Così è deciso!
Trama:
6
Obiettivamente: la trama è ridicola e solo per questo meriterebbe un 3. Ma le sue idee folli, geniali e totalmente prive di senso valgono da sole un 9. Quindi media aritmetica: 6. Sì, ho riciclato voto e battuta della recensione del primo film. D'altronde stiamo parlando di un seguito, no?
Musiche:
6,5
Il fatto che i crediti iniziali contengano la ballata di Sharknado comparsa nei titoli di coda del primo film vale da solo l'ampia sufficienza. Leggetevi la recensione di Sharknado per capire di cosa sto parlando...
Regia:
5
Un notevolissimo balzo in avanti rispetto alla desolazione del primo disastroso film. Ovviamente non ci siamo ancora se ragioniamo con occhio critico, ma non posso non premiare la buona volontà. E il regista stesso ci regala un cameo (è lo sfigato crooner con la chitarra che canta in metropolitana).
Ritmo:
8
Indiavolato e senza pause. Esattamente quello che chiedo ad un film del genere. Semplicemente, il lavoro è stato davvero sorprendentemente ottimo.
Violenza:
8
Il voto è chiaramente un'esagerazione, ma voglio rendere l'idea: in quale film trovi nugoli di squali volanti che sbucano dal nulla e spiaccicano le teste umane in un tripudio di sangue putrido fatto con pessima CGI?
Humour:
7,5
Si ride con e delle cazzatone presenti nel film. Alla fine, è il vero motivo per cui qualcuno potrebbe guardarsi Sharknado. Obiettivo ampiamente centrato.
XXX:
0
Cercate altrove...
Voto Globale:
7
Se la pensate come me, il 7 è d'obbligo. Se il genere non fa per voi o se volete valutare il film con la ragione e non con il cuore, il voto può andare tranquillamente da 0 a 4 a seconda del vostro gusto personale. Per quanto mi riguarda, Sharknado 2 è riuscito ad essere migliore del primo, e per questo io lo premio abbondantemente. Non c'è nemmeno bisogno del paragrafo finale: "E' meglio o peggio di Robotropolis?"

domenica 3 agosto 2014

The Raid 2: Berandal (2014) | Recensione

The Raid 2: Berandal
Voto Imdb: 8,3
Titolo Originale:The Raid 2: Berandal
Anno:2014
Genere:Azione, Arti Marziali
Nazione:Indonesia
Regista:Gareth Evans
Cast:Iko Uwais, Arifin Putra, Yayan Ruhian, Oka Antara

Il cast completo di The Raid 2: Berandal

Carissimi, riemergo da un oblio durato troppo tempo! Questo grazie al seguito di uno dei film action più sensazionali degli anni scorsi: The Raid: Redemption, la cui recensione si trova qui. Vi consiglio di andare a leggerla, anche solo per una rinfrescata di memoria e per capire le (grosse) differenze che il seguito, The Raid 2: Berandal, ha comportato.
Come vi raccontavo nell'altra recensione, Berandal è il film di cui il regista gallese Gareth Evans aveva già scritto buona parte della sceneggiatura e delle coreografie; il poco budget a disposizione fece sì che tutta la produzione venisse dirottata su Redemption. Mai scelta fu più felice! Successo di critica e di pubblico (in senso relativo: per una realtà come questa, cinque milioni di dollari di incassi sono grasso che cola), diritti per un remake targato USA e regista e attore principale proiettati nell'olimpo della nicchia action / arti marziali. I tempi e i soldi per la produzione di Berandal erano maturi, ed eccoci qui a commentare la nuova fatica di Gareth & Iko.
Il primo dato che salta all'occhio è la durata: 150 minuti, due ore e mezza. Berandal è un film lunghissimo, forse troppo (ci torniamo su), e qui nasce il primo grosso timore, anzi terrore: non è che per caso al regista è venuta in mente la sciagurata idea di fare un film più autoriale per dare spazio a dialoghi, sceneggiatura, sofismi e cazzate assortite snob? Tranquilli, risponderò anche a questa domanda.
Il secondo aspetto che risalta subito è che, tolti i primi dieci minuti di raccordo (il film inizia un paio d'ore dopo la fine di Redemption), Berandal può essere tranquillamente considerato un film a sé stante. Il che non è necessariamente un male: è evidente lo sforzo del regista nel cercare di distaccarsi il più possibile dal primo film! Se da un lato Redempion giocava su spazi chiusi e ristretti (un palazzo) e si sviluppava nell'arco di ventiquattro ore, dall'altro Berandal gioca su spazi aperti e una narrazione molto più dilatata con, addirittura, un salto in avanti di due anni nel giro di pochi minuti.
Perdonatemi, ogni volta che leggo Yuda
mi viene in mente costui... (da Ken il Guerriero)
La primissima inquadratura del film, di stampo quasi sergioleoniano, non è stata scelta per caso: ripresa dall'alto di un campo di coltivazione, macchine in lontananza in avvicinamento e il lento incedere di alcuni personaggi, troppo lontani per poterli riconoscere. Per cinque minuti buoni ci domandiamo cosa diavolo stia succedendo, poi la violenza improvvisa: sparo e sangue a fiotti. Si tratta di un'esecuzione. La vittima è il fratello di Rama (il poliziotto protagonista sopravvissuto del primo film). Questo evento scatena il resto degli avvenimenti: Rama (Iko Uwais) ha come scopo l'arresto di Bejo (l'esecutore del fratello) per compiere così la vendetta. Rama cambia identità (ora si chiama Yuda) e si fa portare in prigione per stringere amicizia con Ucok, il figlio testa calda di Bangun, il capo di una banda in forte ascesa a Jakarta. Bangun potrebbe essere la persona giusta per avvicinarsi a Bejo e farlo fuori. Nella prigione succede il finimondo (due scene di combattimento MAGISTRALI nel giro di venti minuti) e accade l'imponderabile; Rama / Yuda vi rimarrà per due anni invece che due mesi e, all'uscita, sarà accolto da Ucok, che lo considera un amico. Lentamente, molto lentamente, la vendetta di Rama si mette in moto, mentre intorno a lui si consumano intrighi, uccisioni, risse, dialoghi, risse, doppiogiochi, risse, parole parole parole, autoscontri, risse fino ai quaranta minuti finali che spazzano via qualunque altro film di arti marziali con due combattimenti ravvicinati semplicemente DA URLO. Sì, la trama è questa e non vi racconto altro.
Rissa nel fango della prigione!
Passiamo all'analisi del film. Se guardi The Raid 2, significa che chiedi solo una cosa: botte da orbi. E se guardi il secondo, significa che hai adorato il primo. Ecco. Il vero grosso problema di Berandal è proprio il confronto con Redemption. Sono due film totalmente diversi e il solito gioco delle aspettative potrebbe rovinare parte della visione del seguito. Berandal ha uno svolgimento decisamente più dilatato e ha lasciato spazio a molti dialoghi. Gareth Evans, evidentemente, ha voluto fare un film... più film, se mi passate questa espressione. In Redemption c'è un assalto quasi suicida contro il palazzo di un signore della droga; l'azione è frenetica, incessante e si sente tensione a pacchi. C'è poco spazio per la costruzione dei personaggi e per i dialoghi: è quasi un carosello di scontri efferati. Da storia del cinema, intendiamoci. Berandal invece ha voluto avvicinarsi ad un cinema più classico, più simile a quello di Hong Kong e degli yakuza-movie giapponesi: sono evidenti alcuni richiami a John Woo (Face/Off e Hard Boiled nello specifico) e a Infernal Affairs, per esempio. Io che ho guardato il seguito praticamente all'oscuro di trama e produzione, sono rimasto spiazzato da questo cambio di registro. Ci ho dovuto ragionare su per apprezzare lo sforzo del regista. Fare un secondo The Raid uguale al primo con qualche soldo in più sarebbe stata un'operazione troppo scontata e banale; Evans ha senz'altro voluto alzare l'asticella e fare qualcosa di simile ma diverso allo stesso tempo. Mi rivolgo a te, lettore che hai adorato Redemption: Berandal va visto una seconda volta per essere apprezzato per quello che è, una volta che ti sei tolto dagli occhi il primo film. Purtroppo va detto che, a mio parere, il cambio di registro non ha completamente giovato al film. Se fosse durato una mezz'ora in meno, ecco, allora avremmo urlato al capolavoro. Ma ci sono troppe scene inutili, dialogate e addirittura altre troppo fuori contesto. Una sforbiciata a queste era secondo me doveroso: non avrebbe intaccato il respiro più ampio della narrazione e avrebbe accelerato il ritmo generale dello svolgimento. La qualità degli scontri e delle coreografie è invece sbalorditiva. Il pregio di Evans, nonché il suo tratto distintivo è questo: riesce ad escogitare scontri grandiosi, riprendendoli in modo visivamente vicino alla perfezione. Niente tremolio da parkinson-camera tanto in voga oggi, telecamere posizionate in posti assurdi e spazi ristrettissimi (il primo scontro è un 1 vs 15 nel cubicolo dei cessi della prigione. Da manuale del cinema, e siamo solo al decimo minuto). Un altro incredibile scontro avviene all'interno di un'auto e la telecamera si sposta da un finestrino all'altro, dai sedili posteriori a quelli anteriori senza soluzione di continuità! Fenomenale! Incurante del rischio di fare spoiler (vi avviso), vi elenco qui di seguito gli scontri più fenomenali del film; anche uno solo di questi non sfigurerebbe in una produzione hollywoodiana con un budget più alto di cinquanta volte. Ma noi queste scene ad Hollywood non le vedremo mai: lì non ci sono stuntmen incuranti del dolore, non ci sono scene riprese effettuate con assoluto e totale sprezzo del pericolo, magari senza assicurazioni invadenti...
  • Scontro Rama/Yuda vs 15 sgherri nei bagni della prigione.
  • Rissa totale globale fra detenuti e altri detenuti, poi fra detenuti e poliziotti. Sotto la pioggia battente, in un mare infinito di fango che rallenta i movimenti e li rende goffi; non a tutti, ovviamente.
  • Scontro allucinante nel magazzino fatiscente di un vecchio produttore di film a luci rosse e spacciatore di droga. Armi da fuoco e calci volanti si alternano a velocità inaudita.
  • Rissa in un ristorante con tanto di piastre di cottura usate per adagiare delicatamente i volti delle povere vittime.
  • Forsennato inseguimento fra automobili, mentre all'interno delle quali volano sganassoni e ginocchiate da fratture multiple.
  • Doppio scontro finale negli ultimi quaranta minuti: prima il triello fra Rama e Hammer Girl e Baseball Guy, poi il fantastico combattimento contro l'Assassino (lo sgherro di Bejo) in venti minuti di follia crescente, scena che ha richiesto ben dieci giorni di riprese.
Hammer Girl
Ecco, parliamo degli ultimi tre personaggi nominati: Berandal ha avuto anche una sbandata che qualcuno ha definito un po' manga. Hammer Girl è una ragazza sordomuta che uccide gli avversari usando due martelli; con la punta piatta frantuma tutto, con il lato togli-chiodi squarcia i poveri malcapitati. Baseball Guy usa invece una mazza da baseball metallica e spacca le teste lanciando le palline con precisione letale. L'Assassino è invece esperto di arti marziali indonesiane e si avvale dell'aiuto di lame curve micidiali con le quali strappa letteralmente le guance dei poveracci che ostacolano il suo cammino.
Baseball Guy: sfigato ma letale...
Manga o meno, questi scontri sono fra i più epici, cattivi, violenti, di esecuzione magistrale che io abbia mai visto. Soltanto nel primo The Raid c'è uno scontro superiore. Mad Dog vs 2. A proposito di Mad Dog! L'attore (nonché coreografo ufficiale di entrambi i film insieme ad Iko Uwais) ha una parte anche nel seguito, nonostante il personaggio fosse diverso. Yayan Ruhian merita rispetto! Peccato che la sua parte fosse una di quelle che io avrei tolto nel montaggio finale...
Nota finale sulle musiche: elettroniche, per nulla invasive ma adatte allo scopo e che, in alcuni casi, accompagnano l'azione in modo sublime. Nello scontro finale c'è un perfetto connubio di crescente violenza visiva e crescente cattiveria musicale fino all'esplosione conclusiva. In quel momento ero vicino all'estasi, sappiatelo. 
Yayan Ruhian, il Mad Dog del primo film. Qui irriconoscibile!
Commento finale: Berandal è un grande film, su questo non ci piove. Non piacerà alle ragazze appassionate di film sentimentali, non piacerà agli snob intellettualoidi, non piacerà agli amanti delle seghe mentali di Nolan. Ma per chi adora l'action e l'arte marziale con totale sprezzo del pericolo e del dolore, ecco, questo è un film che nel tempo diventerà una pietra miliare e un nuovo termine di paragone. Il voto l'avrete già sbirciato: Redemption aveva preso nove, Berandal non va oltre il sette e mezzo. Questo perché è un film imperfetto, funestato da una durata eccessiva, da dialoghi inutili e da scene senza senso. Redemption aveva una coerenza di fondo, Berandal a volte si perde per strada. Questo è un peccato, ma lo considero veniale. Ben vengano i tentativi del regista di migliorarsi anche battendo strade diverse da quelle conosciute. Tutto fa brodo, anche gli errori, se questi servono a sfornare il capolavoro definitivo supremo, che sarà The Raid 3. Io ci spero e ci conto!

L'epico ed indimenticabile scontro finale con l'Assassino.

Il Pagellone!
Così è deciso!
Trama: 6,5
La trama è sicuramente articolata per essere un action estremo. Non ci sono colpi di scena eclatanti, ma fa il suo dovere.
Musiche: 7
Niente Shinoda come era avvenuto nel primo film, ma il risultato è buono comunque. Musiche non invasive ma adatte allo scopo, con punte di eccellenza nel combattimento finale.
Regia: 8
Le qualità tecniche e registiche sono indubbiamente di alto livello, sopratutto se si tiene conto del budget ridicolmente basso rispetto a produzioni analoghe americane. La fotografia è eccellente e le immagini sono sempre chiare.
Ritmo: 6
E' la nota dolente di Berandal. A parte un inizio scoppiettante e un finale travolgente, la parte centrale è troppo intervallata di parti inutili e dialoghi soporiferi che rallentano eccessivamente il ritmo. Niente svolta autoriale del regista, per fortuna, ma si poteva equilibrare meglio.
Violenza: 9
Gli scontri sono il motivo principale per cui guardare questo film: e da questo punto di vista, le aspettative sono tutte soddisfatte. Ottimo lavoro di coreografia e di infermeria, dato che sicuramente gli stuntmen si sono fatti malissimo in più di una occasione...
Humour: 2
Film fottutamente serio! Punto.
XXX: 1
Poco o nulla da segnalare.
Voto Globale: 7,5
Berandal è un grandissimo film: combattimenti supremi, azione esaltante, senso di appagamento finale. Peccato per l'eccessiva durata che, di per sé, non sarebbe stato un problema se non ci fossero state troppe scene piene di dialoghi inutili. Promosso ma non all'altezza del primo. A mio giudizio.
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