martedì 4 dicembre 2012

Ong Bak 2 - La nascita del dragone (2008) | Recensione

Ong Bak 2 - La nascita del dragone
Voto Imdb: 6,1
Titolo Originale:Ong-Bak 2
Anno:2008
Genere:Azione / Arti Marziali
Nazione:Thailandia
Regista:Tony Jaa - Panna Rittikrai
Cast:Tony Jaa, Dan Chupong, Sarunyu Wongkrachang

Vado dritto al sodo, un po' come fa Tony Jaa con questo film.
Prendete il primo Ong Bak, toglietegli ogni orpello inutile (in pratica: lasciategli solo i combattimenti), eliminate i ralenty tipici di Prachya Pinkaew, ambientatelo nell'antica Thailandia anno 1432 o giù di lì, aumentate il budget, affidate la regia a Tony Jaa stesso, rendetevi conto che lui non ce la fa e chiamate in aiuto il suo mentore Panna Rittikrai, infilateci qualche elefante perché sennò non sarebbe un film di Tony Jaa e alla fine ottenete Ong Bak 2 - La nascita del dragone.

Già per il fatto che è ambientato nel XV secolo vi sarà chiara una cosa: questo film, a parte l'attore principale, non c'entra una beata fava col primo Ong Bak. Non è nemmeno un prequel. Potevano chiamarlo tranquillamente Te corco di botte in tutti i modi possibili ed immaginabili e te faccio pure male e non se ne accorgeva nessuno.

Il resto della recensione si basa su questa semplice proporzione matematica:

Ong Bak 2 : Signore degli Anelli = Primi 60 minuti di Ong Bak 2 : Tom Bombadil

Ve la leggo: i primi 60 minuti di Ong Bak 2 sono come la parte di Tom Bombadil nel Signore degli Anelli. Cosa intendo dire con questo? Ve lo spiego con una sola parola:

IL TEDIO

Vi giuro, mi sono sfracellato i maroni come non mai a guardare questi primi 60 minuti, in cui non succede NULLA. Sì, qualche sganassone, qualche scaramuccia qua e là, qualche accenno di trama attaccata con lo scotch giusto per dargli un minimo di credibilità, qualche flash back veramente inutile ed ignobile, ma credetemi, assolutamente non accade nulla. Stiamo parlando della quintessenza dell'inutilità. Esattamente come Tom Bombadil nel Signore degli Anelli. Sega via quelle 150 pagine, e non cambia nulla. Ok, cari fan tolkeniani: fate sbollire la rabbia e placate la vena pulsante sul collo; aspettate qualche minuto, insultatemi, poi continuate pure a leggere perché ho finito con questo paragone scellerato.

Ong Bak 2 parla di un ragazzino la cui famiglia reale è stata sterminata; viene raccolto e cresciuto come un figlio dal capo dei banditi, il quale gli insegna qualunque arte marziale gli passi per la testa: muay thai, ninjutsu,  capoeira, wushu e non so che altro. Il ragazzo, diventato uomo (Tony Jaa), decide che è ora di vendicarsi e di spaccare i culi grazie alle straordinarie capacità acquisite nel tempo. Massacra decine di sgherri mascherati da ninja thailandesi ma finisce che le busca di brutto da una specie di guerriero truccato da corvaccio fantasma (Dan Chupong). Sì, il film finisce così, con un cliffhanger degno della Telenovela Piemontese mandata in onda su Mai Dire Tv.

Vi ho liquidato la trama in poche righe perché, davvero, non c'è null'altro da dire. 
Siamo nel 2006, il successo di Ong Bak va oltre i confini thailandesi, il secondo film The Protector nel 2005 (ci torneremo, promesso) ha avuto uguale successo, e succede che Tony Jaa si stanca di essere trattato come un burattino dal regista Prachya Pinkaew. Trova un po' di fondi, e decide di fare il SUO Ong Bak. Con risultati assurdamente altalenanti. Dal punto di vista filmico, Ong Bak 2 non fa due ma duecento passi indietro. E' veramente pessimo nella sua costruzione globale. La trama è inesistente, le scene sono malamente collegate fra loro - segno che il lavoro di montaggio è stato fatto male - e spesso all'interno delle stessa scena la qualità dell'immagine, delle luci, della fotografia varia vistosamente: segno di rimaneggiamenti a posteriori. Diciamocelo: come regista, Tony Jaa ha toppato alla grande al punto che si narra che, in preda ad una crisi mistica, fosse scomparso per 2 mesi nella giungla mentre la produzione aveva fermato le riprese perché i fondi erano finiti. Per salvare la baracca viene chiamato Panna Rittikrai (che voi lettori attenti avete incrociato come regista nel film Born to Fight), mentore di Tony e grande coreografo di arti marziali. Tony Jaa fa pubblica ammenda, e in fretta e furia fa terminare le riprese del film, due anni dopo che il carrozzone era stato messo in piedi. Questa nota di colore serve a spiegare le grandi incongruenze del film e tutte le sue debolezze. E serve a spiegare il fatto che di lì a poco è stato annunciato il seguito Ong Bak 3, di cui vi parlerò in un'altra recensione.
Il punto di forza di Ong Bak 2 è dato sicuramente dai combattimenti. Qui non avevamo il minimo dubbio: la qualità è davvero elevata, e per di più non ci sono nemmeno i fastidiosissimi ralenty a cazzo che Pinkaew piazza in tutti i suoi film. Qui si bada alla sostanza, che in questo caso è il picchia forte, picchia duro

Ma, amici miei, questa volta non basta. Dopo un'ora di tedio, niente può risollevarmi dal torpore come è accaduto in questo caso. Ok, gli ultimi 40 minuti sono davvero spettacolari e valgono la pena di essere visti. Non come film, ma come videoclip. Ecco quindi il vero limite di Ong Bak 2. Non posso promuoverlo come film nella sua globalità, ma se vi armate di fast forward e passate alle scene clou, potrebbe anche riservarvi qualche piacevole sorpresa. La scena della rissa con lo stile della scimmia ubriaca (qui si scomoda un mostro sacro come il Jackie Chan anni '70), quella con il corvo fantasma, o ancora il combattimento Tag-Team con... un elefante (!!!) meritano assolutamente una visione. Il resto è fuffa, e la cosa mi dispiace perché i mezzi per fare il botto c'erano tutti. Bocciato.

Il Pagellone!
Così è deciso!
Trama: 4
Inutile e pretestuosa. Ci sono pezzi di trama buttati a caso in flash back, ma che vengono dimenticati nel proseguimento della storia: roba da dilettanti allo sbaraglio.
Musiche: 5
Anonime. Accompagnano l'azione, ma non restano in mente, alla fine di tutto.
Regia: 5
Davvero povera, e per di più con qualche espediente da quattro soldi (prologo di 5 minuti riciclato nella sua interezza come flash back in mezzo al film: orrore!).
Ritmo: 5
E' la media fra il 2 dei primi 60 minuti e l'8 dei combattimenti finali.
Violenza: 7,5
Qui si premia non tanto lo splatter in sé (inesistente) quanto la qualità di combattimenti e coreografie, assolutamente all'altezza delle aspettative.
Humour: 0
Eliminata ogni traccia di humour. Il che non è necessariamente un male.
XXX: 0
Niente da segnalare.
Voto Globale: 5
Splendido come videoclip, ma solo per una sua minima parte. Come film è decisamente bocciato, un'occasione mancata per fare il vero salto di qualità. Dirò di più: la delusione è tanto più alta quanto maggiori sono le aspettative che non vengono mantenute.

1 commento:

  1. Ma se Tom Bombadill è la parte più bella di tutto ISDA!!! Paragone per niente azzeccato!

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